sabato 30 gennaio 2010

Burocrazia

Nonostante io lavori in un ufficio e sia abituata a vedere come la burocrazia e la carta rallentino inesorabilmente ogni pratica, anche la più semplice, ieri mi sono dovuta scontrare con un sistema ancora peggiore e molto più complicato. Parlo del mondo notarile.
Splendido mestiere, quello del notaio. Iniziando con 45 minuti di ritardo sull'appuntamento previsto, passando per un povero essere che ha dovuto modificare (tramite telefono) l'atto in 10 secondi netti e poi farsi 20 km. per portarcelo prima di subito dall'ufficio al luogo del nostro appuntamento e per finire una serie di rotture di balle sulle firme leggibili e che non si tocchino tra loro... il tutto per una modica cifra a tre zeri.


Tutto comincia quando scopriamo che, per rinunciare ad un'eredità, ogni parente in linea di successione deve necessariamente essere menzionato e firmare la rinuncia, per cui partiamo da mia nonna, che rinuncia. Dopo ci sono mia mamma e mio zio, mia mamma rinuncia (tutto a favore di mio zio). Dopo mia mamma, per linea diretta, tocca a mio padre, che rinuncia. A questo punto tocca a me, e rinuncio.
E qui, salta fuori mio marito, di cui nessuno aveva fatto menzione per un mese, ma che per linea diretta erediterebbe dopo di me, e lui non c'è (dato che nessuno ci ha chiesto niente).
Lo chiamo, lo faccio arrivare, nel frattempo quel povero essere sfruttato (e sottopagato, ci scommetto) in ufficio in sede sta modificando l'atto via telefono e subito dopo gli tocca prendere la macchina e portarcelo.
Nel frattempo siamo 1 ora e mezza oltre l'orario dell'appuntamento.
Arriva l'atto, lo leggiamo, e si deve firmare. Firma leggibile, mi raccomando.
La legge della firma leggibiole è del 1912, quando il tasso di analfabetismo era altissimo, e gli atti tra persone non in grado di leggere e scrivere non avevano valore. Certo che siamo nel 2010 e potrebbero anche aggiornarla, questa simpatica legge... perchè mia nonna non riusciva a firmare bene (neanche avesse 85 anni, no?) e poi hanno messo in dubbio che sapesse leggere O_o e le hanno chiesto di provare a leggere un testo in cui dubito abbia capito un bel niente di quello che c'era scritto. Poi mio padre non riusciva a fare una firma che fosse leggibile, poi io sotto dovevo firmare senza toccare la firma di mio padre...
UN INCUBO, giuro!! Ma ormai anche questa è fatta.





Camicia e maglioncino: Benetton
Jeans: Armani
Stivali: mercato
Ciondolo: Swarovski

5 commenti:

Style on paper ha detto...

oooh che angoscia! diciamo che posso capirti perchè studio legge...ma studiare queste formalità è una cosa, metterle in pratica è decisamente un' altra! ed è una vera palla! belli gli stivali comunque! Un bacione ;)

Unknown ha detto...

le questioni burocratiche sono le peggiori...
ps: adorabile il tuo maglioncino!

Laura ha detto...

Bellissimo il look!!Condivido totalmente l'insofferenza per la burocrazia, in Italia la respiriamo come una nube tossica...

iris ha detto...

Madò con la burocrazia...

Ps. Mi piace quel jersey:)

Gea ha detto...

La burocrazia è terrificante! Ogni volta che devo fare qualcosa del genere metto in conto di perdere mezza giornata! Adoro i maglioni a rombi!
PS. ti ho citato!